MEGLIO LASCIAR PERDERE LA CAFFEOMANZIA E IL CESTINO DELLA SPAZZATURA. LO SOSTIENE UN ARTICOLO CHE COMPARE SUL JOURNAL OF AGRICULTURAL AND FOOD CHEMISTRY, RIVISTA DELL’AMERICAN CHEMICAL SOCIETY: LA DESTINAZIONE PIÙ PROFICUA PER I FONDI DI CAFFÈ È QUELLA DI FARNE UNA FONTE ABBONDANTE, A BUON MERCATO ED ECOCOMPATIBILE PER RICAVARNE CARBURANTE BIODIESEL PRONTO PER IL PIENO AD AUTOMOBILI E CAMION.Come spiegano infatti gli autori dell’articolo, tre ricercatori di ingegneria chimica e dei materiali dell’Università del Nevada, il peso dei fondi di caffè solitamente buttati via contiene tra l’11 e il 20 per cento di olio, cioè non meno di quello ricavabile da altre fonti. Questa potrebbe essere la base per la produzione, attraverso un processo ditransesterificazione, di circa 340 milioni di galloni di carburante pulito, che ha dimostrato di rimanere stabile per più di un mese in condizioni ambientali comuni. Caratteristica che lo differenzia dal biodiesel tradizionale, per via dell’elevato contenuto di antiossidanti del caffè. I residui solidi rimanenti dalla conversione possono ulteriormente essere impiegati come fertilizzanti o per produrre etanolo. Gli scienziati ritengono che estrarre carburante dal caffè possa comportare anche vantaggiosi profitti economici, che solo negli Stati Uniti si aggirerebbero sugli 8 milioni di dollari all’anno, in un mercato in espansione quale è quello del biodiesel. Perciò essi prevedono di mettere a punto un piccolo impianto pilota per perfezionare e sperimentare la procedura entro i prossimi sei od otto mesi, dopo aver naturalmente affrontato il problema di un adeguato sistema di raccolta e trasporto della materia prima in quantità sufficienti. Il tutto per presentarsi tempestivamente sul mercato globale della produzione di questo nuovo genere di carburante, che raggiungerà i tre miliardi di galloni entro il 2010.
(Panorama) |
venerdì 27 febbraio 2009
FARE IL PIENO COI FONDI DEL CAFFE...LA SCOMMESSA DEL BIOCARBURANTE ECOLOGICO
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