venerdì 27 febbraio 2009

UN'IDEA PER L'IDROGENO PULITO

Ammesso che le politiche energetiche, sottolinea Idriss, mutino in una direzione favorevole a questa scoperta. Il metodo, frutto di un decennale progetto di ricerca internazionale, prevede di ricavare l’idrogeno dall’etanolo, che è ottenuto dalla fermentazione di prodotti agricoli ed è perciò ecocompatibile, in quanto l’anidride carbonica generata anche con questo nuovo processo viene riassimilata dall’ambiente e sfruttata dalle piante nel loro naturale ciclo di crescita, al contrario di quanto accade con oltre il 90 per cento dell’idrogeno attualmente prodotto nel mondo tramite estrazione dal gas naturale, cioè con ampie emissioni di anidride carbonica che contribuiscono al riscaldamento globale. Questa fondamentale differenza è dovuta al fatto che i ricercatori coordinati da Idriss sono riusciti a creare il primo stabilecatalizzatore in grado di ricavare per l’appunto l’idrogeno dall’etanolo: si tratta di nanoparticelle di metalli depositate su una struttura di supporto fatta di nanoparticelle più grandi di ossido di cerio, composto utilizzato anche nei catalizzatori di alcune auto. L’idrogeno necessario per fare funzionare una cella a combustibile di medie dimensioni può essere prodotto servendosi di un chilo del catalizzatore in questione. Con l’ulteriore vantaggio che anche il velenoso monossido di carbonio generato dal procedimento viene contemporaneamente convertito in anidride carbonica, azzerando quindi ogni rischio per l’ambiente.


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