UN CHARTER CON A BORDO 44 CLANDESTINI EGIZIANI È DECOLLATO IERI SERA DA LAMPEDUSA, DESTINAZIONE FINALE IL CAIRO. SI TRATTA DEL PRIMO VOLO DIRIMPATRIO “DIRETTO” DOPO L’ANNUNCIO DI IERI DEL MINISTRO DELL’INTERNO, ROBERTO MARONI. “CHI SBARCA A LAMPEDUSA SARÀ RIMPATRIATO ENTRO POCHI GIORNI DIRETTAMENTE DA LAMPEDUSA, SENZA ESSERE TRASFERITO IN ALTRI CENTRI ITALIANI”, AVEVA DETTO IERI MARONI.
E ieri sera è decollato dall’isola un charter con a bordo un gruppo di extracomunitari, tra cui 44 egiziani: dopo uno scalo a Catania, dove sono stati fatti scendere altri immigrati destinati al centro di permanenza di Pian del Lago (Caltanissetta), l’aereo è ripartito per Il Cairo. “Quello dato oggi dal Governo” ha detto il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis “è un forte segnale per le organizzazioni malavitose che sfruttano il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Deve essere chiaro che, d’ora in poi, dopo l’identificazione da parte della polizia, i migranti irregolari verranno rimpatriati. Finalmente Lampedusa potrà forse così tornare ad essere nota come meta turistica”.
L’operazione di rimpatrio è stata possibile grazie a un accordo bilaterale tra Italia e Egitto, che ha già consentito di rimpatriare diverse centinaia di clandestini, ma il 2008 si conferma un anno di massiccio incremento degli sbarchi: secondo gli ultimi dati del Viminale, gli extracomunitari giunti quest’anno sulle coste italiane sono stati 36.900, circa il 75% in più rispetto al 2007, quando erano stati 20.500. Anche quest’anno la stragrande maggioranza dei clandestini è approdata a Lampedusa (circa 31.000 sul totale), il cui centro di accoglienza è arrivato praticamente al collasso dopo gli ultimi sbarchi. Proprio per questo proseguono i trasferimenti di immigrati dall’isola ad altri centri: oggi è stata la volta di oltre 200 immigrati smistati altrove. A Lampedusa ne restano un migliaio.
Numeri che, per il responsabile del Viminale, dovranno abbassarsi radicalmente. Anzi, azzerarsi: “Nel 2009 gli sbarchi dalla Libia verso Lampedusa cesseranno. Non è una promessa, è un impegno”, dice il ministro aroni, intervistato da Libero.
E non demorde Maroni: la soluzione sta nell’accordo siglato un anno fa con la Libia “che prevedeva il pattugliamento delle coste libiche con sei motovedette italiane condotte da personale libico”; “ecco perché” aggiunge “dobbiamo attuare l’accordo alla svelta e mettere a disposizione dei militari libici le sei motovedette. Direi che stavolta ci siamo: entro la fine di gennaio il pattugliamento partirà e noi avremo risolto il problema. E anche la comunità di Lampedusa avrà finito di soffrire”.
Ai cittadini dell’isola lo spiegherà lo stesso Maroni, che sarà a Lampedusa il 5 gennaio, mentre il 13 incontrerà i suoi colleghi di Malta, Cipro e Grecia, “per stilare un documento comune da discutere in Europa, alternativo al programma Frontex“. Passando dal traffico di esseri umani a quello di droga, Maroni sottolinea che “una delle principali porte d’accesso” della cocaina in Italia dal Sudamerica è “il porto di Gioia Tauro, un colabrodo che metteremo presto in sicurezza con un massiccio intervento di sorveglianza”.
( PANORAMA )
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