giovedì 26 marzo 2009

IL DISARMO NUCLEARE STA PER FERMARSI ....L?INFORMAZIONE TACE



Nonostante la crisi, gli Stati continuano a destinare una fetta importante del loro budget agli armamenti, che vanno mantenuti e hanno costi “collaterali” occulti. Giovanni Vacca fa il punto della situazione in un articolo che è una mosca bianca nel panorama informativo.



Su Giornalettismo abbiamo parlato di bombe atomiche in due recenti occasioni, una per smontare le affermazioni di un programma televisivo e una per smontare le affermazioni di un collega della carta stampata. E abbiamo anche noi fatto rilevare in più occasioni come per evitare che la crisi economica diventi mortale si debba iniettare nelle aziende private – a partire dagli USA - quantità gigantesche di danaro pubblico. Cioè di danaro nostro, perché viene infatti dalle nostre tasche, prelevato dal fisco tramite le tasse. In particolare, abbiamo fatto notare come all’improvviso pare abbiano scoperto il socialismo per i ricchi: assegnare – e spesso di fatto regalare – soldi statali alle grandi aziende, banche, finanziarie varie e annessi manager incapaci e spesso ladroni, per evitare il fallimento di quelle e la galera per questi. Alla faccia del tanto decantato liberalismo più o meno selvaggio e dell’altrettanto decantato “spirito animale del mercato”. Che questo “spirito animale” pascoli soprattutto nella mangiatoia statale non lo si ricava solo da fatto che per esempio in Italia la Fiat dal dopoguerra al secondo governo Berlusconi avesse avuto in regalo dallo Stato la gigantesca cifra di un milione di miliardi di lire, pari a 500 miliardi di euro. Ma la si ricava soprattutto dal fatto che negli Usa si stima che almeno un quarto dell’apparato industriale e delle ricerca scientifica ruota attorno all’industria militare e alle sue continue ricerche per nuove armi e sistemi di armi. Insomma, la benzina del motore produttivo USA è rappresentata dal complesso industriale militare. È proprio il caso di dire “Metti un tigre nel motore!”. Tigre che come sappiamo spesso sbrana.


GUNS OR BUTTER? - Dopo avere sperimentato e usato sulla popolazione civile le bombe atomiche, gli USA hanno impostato, varato e accelerato un piano di armamenti nucleare assolutamente pazzesco, che è arrivato ad accumulare negli arsenali dello zio Sam varie decine di migliaia di bombe, atomiche, all’idrogeno e infine anche a neutroni. Quelle che si indicano in breve come bombe A, H ed N. La produzione di ogni singola bomba ha costi enormi, e non solo finanziari visto che ci sono da aggiungere i danni da inquinamento e devastazione ambientale nei siti delle miniere (Africa soprattutto). A conti fatti, si tratta di cifre semplicemente demenziali. Che, cosa ancor più demenziale, traina un complesso industriale che divora altre cifre demenziali per tutto ciò che gli va appresso per tenere questi ordigni pronti all’uso: missili, bombardieri, sommergibili nucleari e quant’altro. Le spese per questi giocattoli per generali e imbecilli vari sono talmente stratosferiche da avere schiantato l’Unione sovietica, fino a decretarne la morte, costringendola – per stare al passo con l’Occidente che aveva invaso la Russia già due volte (con Napoleone e Hitler) – a una corsa agli armamenti che ha strozzato qualunque possibilità di investire più sul burro che sui cannoni, per usare parole care alla buonanima di Nikita Krushev. E magari si fosse trattato solo di cannoni…


SOLDI BUTTATI - Ovviamente gli armamenti chimici e batteriologici, altre armi di distruzione di massa, non vengono prodotti gratis, hanno altri costi enormi. Ma quello che è ancor più drammatico, nel filone dei soldi pubblici buttati via per alimentare e trainare un apparato industriale privato ma con le stellette che a sua volta fa da benzina per il motore dell’intera macchina produttiva, è che le armi atomiche hanno costi proibitivi anche per la manutenzione, visto che per fortuna almeno fino ad ora non sono state usate e arrugginiscono nei magazzini. E costi notevoli perfino per il loro smantellamento, sancito dai vari accordi per il disarmo. E a proposito di disarmo nucleare, va troppo a rilento. Lo dimostra con dovizia di particolari il mio amico Roberto Vacca, che mi ha spedito l’articolo seguente, da lui pubblicato per IlSole24ore. Ma per tornare al discorso del soldo  pubblico come motore del “liberalismo” privato a stelle e a strisce dobbiamo notare anche che il programma di armamenti da fantascienza noto come Guerre stellari, così come la strategia della Guerra asimmetrica basata sull’invenzione dell’Asse del Male e della esagerata esagerazione del “terrorismo internazionale” – da parte di una potenza come gli USA che ha più meno 150 basi militari sparse nel mondo! - non sono altro che l’ammodernamento futurista di quel 25 per cento di industria e ricerca scientifica militare che fa da traino al resto della produzione e ammodernamento tecnologico industriale americano.


IL PUNTO SUL DISARMO - Nel 1980 gli USA avevano 9.200 testate nucleari e l’URSS 7.600. Oggi, pur tralasciando le atomiche dell’India, del Pakistan e le oltre 200 bombe atomiche israeliane, queste costruite con l’aiuto della Francia e usando le miniere di uranio trovato in casa, nel deserto Negev, la situazione attuale (31/10/2008) è la seguente:



Come si vede, il potenziale distruttivo totale equivalente è pari a  4.976 miliardi di chili di alto esplosivo. La popolazione mondiale a fine 2008 è di 6,75 miliardi di persone: ergo, il potenziale distruttivo equivale a 737 chili di alto esplosivo per ogni essere umano. Più imbecilli di così si muore, ed è proprio il caso di dirlo… Da notare che tutto ciò NON ha nessun senso neppure dal semplice punto di vista militare: infatti da che mondo e mondo i militari servono per conquistare territori altrui per sfruttarne le ricchezze e la popolazione vinta.




I PIANI USA - Ma con le A e le H di inaudita potenza - fino ai 100 megatoni degli ordigni russi! – basta farne esplodere una a qualche chilometro di altezza per esempio sull’Italia per renderne inabitabile il territorio per secoli o millenni. La bomba a neutroni, cioè la N, inventata e voluta a tutti i costi dallo scienziato sicuramente maledetto da Dio Edward Teller, c’è però il vantaggio di ammazzare di colpo gli esseri umani senza distruggere i manufatti e con una radiazione di non lunghissima durata….. Anche un cretino capisce che quando si fanno di questi calcoli, e strategie su essi basati, si è fuori da ogni dimensione umana…. Con le cifre inimmaginabili spese per poterci accoppare tutti con più di mezza tonnellata di esplosivo a cranio si sarebbe potuto cancellare dalla faccia del pianeta Terra la fame e le malattie di massa. Ovvero: per avere la bella soddisfazione di poterci ammazzare tutti più di una volta a testa, e di rendere inabitabile il pianeta per millenni, abbiamo preferito evitare di salvare miliardi di vite umane – soprattutto bambini e neonati - da morti semplicemente disumane. Come si vede, quando certi messeri si definiscono “Amici della vita” non sanno quel che dicono, data la loro inammissibile ignoranza in materia “bombo-nucleare” e la loro più completa assenza di denunce, movimenti di massa e scomuniche a progettisti, costruttori, politici e lucratori vari. Meglio prendersela col preservativo, la pillola, il divorzio, la fecondazione assistita e simili quisquillie… Silenzio anche sul fatto che George W. Bush, noto mentitore abile però a scansare le scarpate in faccia, ha diramato una direttiva di inaudita incoscienza, autorizzando i singoli comandanti sul campo, detti anche “di teatro”, a decidere loro l’uso delle atomiche in loro dotazione senza dover più chiedere l’ok della Casa Bianca. Da notare che grazie alle portaerei, i sommergibili e le molte basi all’estero gli Usa sono l’unico Paese al mondo con comandanti “di teatro” in grado di scagliare le atomiche in qualunque parte del mondo avendole già comodamente in loco.  Moralismi a parte, e con l’unica riserva della coglionaggine della direttiva Bush, è chiaro che questi arsenali immensi sono costruiti SOLO ed ESCLUSIVAMENTE per spendere immense quantità di danaro pubblico trasferendolo nelle tasche dei padroni delle industrie che costruiscono queste belle bombette. Però l’accumulo di atomiche è di per sé il più grave pericolo che incombe sulla Terra e andrebbe con urgenza eliminato o, almeno, ridotto drasticamente. La riduzione delle testate nucleari procede però molto lentamente. “E ci sono indizi che rallenterà ancora e si fermerà del tutto”, avverte lo studioso Roberto Vacca, uno dei pochi che in Ialia si interessa di certi argomenti. Spiega infatti Vacca: ” L’ultimo numero del trimestrale “Technology and Society” della IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) pubblica un articolo (“Manutenzione e trasformazione del complesso delle armi nucleari USA”) che descrive in dettaglio i piani USA per gestire le migliaia di armi nucleari dei loro arsenali. Gli autori sono: B. Sims, statistico dei laboratori al Los Alamos National Laboratory, e C. Henke, sociologo di Colgate University. Non parlano affatto di neutralizzare le testate nucleari e recuperare materiale fissile per produrre energia. Le decisioni sono prese dal Nuclear Weapons Council (NWC), organizzazione creata dal Congresso USA per coordinare, coinvolgendo la NNSA (National Nuclear Security Administration) le attività del Dipartimento della Difesa e di quello dell’Energia mirate a gestire gli arsenali di armi nucleari.” I piani sono  di conservarle il più a lungo possibile e di renderle più efficaci e stabili pur senza effettuare test, ormai fuori legge. L’ultimo test si fece nel 1992. Ora non ne fanno più: nel 1996 gli USA firmarono il trattato che bandisce i test nucleari.



EFFICIENZA - Fatta la legge, cioè gli accordi per il disarmo, trovato l’inganno. Come? Ce lo spiega Vacca: “Dagli anni 90 lo Stockpile Stewardship Program (Programma di Assistenza alle Scorte) non mirava più a progettare nuovi sistemi d’arma, ma si dedicava a produrre modelli e simulazioni di possibili nuovi progetti di bombe. Quelle contenute negli arsenali non erano state progettate per durare indefinitamente, ma per avere una vita di uno o due decenni ed essere sostituite man mano da armi nuove e più efficaci. Il programma doveva anche assicurare la conservazione di conoscenze adeguate da parte dei progettisti in merito ai risultati dei test eseguiti. L’obiettivo era di mantenere gli arsenali in modo che restassero indefinitamente efficienti. Clinton nel 1993 chiese al Dipartimento dell’Energia che “assicurasse la fiducia nella sicurezza e affidabilità delle armi nucleari e la loro indiscussa efficacia come deterrenti“. Negli ultimi anni si è passati al Reliable Replacement Warhead Program (RRWP – Programma di Sostituzione Affidabile delle Testate) mirato a riprogettare le bombe in modo che possano essere immagazzinate molto più a lungo mantenendo la loro efficienza. Il programma prevede anche che siano costruite(ma non sperimentate) armi nucleari del tutto nuove, il cui rapporto peso/potenziale distruttivo sia più basso, che non impieghino materiali nocivi all’ambiente e che siano più facili da produrre.“ 



INFORMAZIONE SILENTE - Le popolazioni NON vengono informate, neppure da lontano, su questi argomenti vitali che sono in realtà pericoli mortali. Meglio limitarsi a fare cagnara – peraltro inutile anche quella – sulle stragi del sabato sera… Se i politici e i mass-media non servissero più che altro a manipolare la realtà in modo da spingerci poi come mandrie di pecore a follie come l’invasione dell’Urss o dell’Iraq, in vista dello “scontro di civiltà” tanto caro ai vari cleri integralisti e non disinteressati atei devoti alla Marcello Pera e Giuliano Ferrara, dovrebbero martellare l’opinione pubblica dalla sera alla mattina e dalla mattina alla sera denunciando questo stato di cose e dando spazio  ai movimenti per il Disarmo Nucleare e al movimento degli scienziati pacifisti noto come Pugwash e messo in piedi da personalità come Albert Einstein. Che era uno che se ne intendeva… Invece non solo non ci dicono un fico secco, ma per giunta ci cavano i nostri quattrini di tasca sia per finanziare l’enorme lucro dell’apocalittico business delle costruzione di bombe nucleari e sia per ripianare i giganteschi buchi di bilancio di industrie, banche, finanziare e multinazionali varie gestite da grandi bidonieri e ladroni. Il tutto, senza neppure diventare loro soci! Se infatti volessimo diventare soci delle industrie automobilistiche ormai decotte, la Fiat come le tre regine bollite di Detroit, Ford, General Motors e Chrysler, dovremmo scucire altri quattrini per andarci a comprare le azioni in Borsa. In gergo si dice “cornuti e mazziati”. Ma non è finita. Bush vuole a tutti i costi svenare i suoi cittadini per salvare le tre grandi case di Detroit, però tacendo su un piccolo particolare: se oggi l’industria automobilistica americana decidesse di costruire auto che inquinino poco esattamente come quelle made in China, ci vorrebbero ben 15 anni per poi passare a produrle per davvero. Badate che non lo dico io, che neppure riuscivo a crederci, ma lo stesso Al Gore. Sì, proprio lui, il premio Nobel per la pace, il derubato della Casa Bianca dai bravi del partito repubblicano di Bush. Lo ha detto chiaro e tondo nel film documentario “Una scomoda verità”, che ha contribuito a fargli assegnare il Nobel.




(GIORNALETTISMO)






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