Solo il 44 per cento dei pc che entrano sul mercato secondario prende la strada del riuso, e solo un pc su cinque può essere reimpiegato nei Paesi in via di sviluppo a causa, principalmente, delle tariffe di esportazione e degli elevati costi per il trasporto.
E’ il quadro sconfortante che fa Gartner con lo studio “Secondary Pc Market Offerts Growing Opportunity” effettuato sui pc che ritornano al mercato dopo essere stati usati per almeno tre mesi. Un mercato - per questo definito secondario - in grado di offrire grandi opportunità a intermediari, rivenditori o addirittura agli stessi vendor, malgrado l’elevato livello di competizione e frammentazione, come spiegano gli analisti. “Sfortunatamente le leggi sulla tutela dei dati personali e sulla responsabilità del produttone non aiutano, rendendo difficile la vita ai piccoli operatori che, con i grandi, dovrebbero avviare al riuso una maggiore percentuale di pc”. E’ improbabile
Gartner valuta tra i 10 e i 50 dollari il margine di profitto su ogni pc con meno di tre anni che viene riciclato. Per i rivenditori c’è il vantaggio di poter accedere a questo mercato con pochi capitali e contare su elevati ritorni d’investimento. I margini possono essere addirittura superiori al nuovo per sistemi già configurati che provengono dai parchi delle grandi aziende.
Lo studio tocca anche alcuni punti critici. La pirateria informatica si alimenta molto più facilmente sul mercato secondario, dove le garanzie sull’autenticità del software si limitano alle sole etichette con i codici di licenza originali presenti sui pc. Gli elevati requisiti hardware di Windows Vista hanno incrementato l’offerta sul mercato secondario che però trova anche nuovi ostacoli, rappresentati dal maggior costo dei trasporti, tariffe doganali, legislazioni ecologiche, qualità dei prodotti, caduta dei prezzi del nuovo e dallo spostamento della domanda verso i notebook.
Tra maggiori ‘produttori’ di pc per il mercato secondario ci sono il Nord America, l’Europa Occidentale, Giappone e Australia. La domanda si colloca invece nel Medio Oriente, America Latina, Africa e nell’area Asia-Pacifico e in particolare in Cina. “In molti Paesi c’è necessità sistemi per compiti base quali la navigazione internet e l’accesso e-mail - spiega l’analista Meike Escherich -. Il recente sviluppo dei mini-notebook a bassissimo costo potrà comunque portare nuovi utenti a preferire il mercato del nuovo”. Nell’attuale fase di recessione dell’economia, Gartner si aspetta comunque un rallentamento nella sostituzione dei pc, fatto che alimenterà il divario già esistente tra domanda e offerta sul mercato secondario.
Chi frequenta gli USA o altri Paesi esteri sa bene che in molti computer shop può trovare, a fianco dei prodotti nuovi, componenti usati o ‘refurbished’. Manca da noi la sensibilità al riuso o c’è il timore che, così facendo, si sottragga mercato al nuovo?
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